Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i rifiuti sanitari sono “tutti i tipi di rifiuti derivanti da strutture sanitarie”.

Di tutti i rifiuti sanitari generati, circa il 15-20% è considerato potenzialmente infettivo e pericoloso: oltre 260.000 contagi da HIV e 21 milioni di contagi da epatite B sono stati causati da uno smaltimento inadeguato dei rifiuti sanitari. I metodi di gestione dei rifiuti sanitari attualmente generano problematiche di natura economica e ambientale.

~ 80%

RIFIUTI GENERICI


~ 20%

RIFIUTI INFETTIVI, PERICOLOSI, TOSSICI

rifiuti ospedalieri a rischio infettivo sono quei rifiuti di natura sanitaria, contaminati da liquidi biologici come sangue e secrezioni varie, oppure quelli che provengono da ambienti e pazienti in isolamento infettivo: garze, guanti, cannule, drenaggi, cateteri, fleboclisi, mascherine.
Rientrano tra i rifiuti sanitari a rischio infettivo anche tutti quei rifiuti contaminati da feci e urine infette, come i pannoloni, ma anche rifiuti taglienti come aghi, lame e siringhe. Tutti questi rifiuti vanno gestiti, maneggiati e smaltiti secondo precise procedure stabilite dalla normativa.

Per l’identificazione e la gestione dei rifiuti sanitari a rischio infettivo è necessario fare riferimento ai Codice Europeo dei Rifiuti (CER).